sabato 21 novembre 2009

H1 N1, la formula del potere di persuasione


Sono mesi che quotidianamente il telegiornale non fa altro che sparlare a più non posso del vaccino influenzzale H1N1. Lo stesso non succede per altri tipi di informazione, come mai? Gli operai muoiono ogni giorno, ma al tiggì va di moda bombardare per alcuni giorni consecutivi riguardo alle morti sul lavoro. Poi stop. Non si muore più sul lavoro?... D'accordo, si muore sempre, ma il fatto di per sé non fa più notizia. Allora si passa al pedofilo che abusa di qualche malcapitata/o. Due o tre giorni e poi il fatto non costituisce più notizia da telegiornalare. Ma vittime di pedofili ce ne sono ogni giorno, soltanto che il fatto di per sé, allo stesso modo delle morti sul lavoro, non fa più notizia. Allora, onde prevenire il calo dell'audience, per due o tre giorni cominciano i cani ad azzannare qualche persona e dopo questo lasso di tempo niente più, sparisce la notizia quotidiana del cane assassino. Adesso è la volta del pedone investito. Due o tre giorni e anche il pedone si toglie dai coglioni della notizia giornalistica. E così via con altre notizie scoop, che succedono quotidianamente, ma che per il tiggì succedono solo per quei pochi giorni. Dopo qualche mese, salvo casi eclatanti, ritornano a morire i lavoratori, ecc.

Invece il vaccino dell'influenza H1 N1 sta sempre puntualmente ogni giorno a tartassare gli utenti televisivi, da mane a sera, ormai per mesi. Come si spiega questa faccenda?

L'informazione è serva del potere che le delega la propaganda del vaccino. Tante sono le campane dissenzienti, che non credono nel vaccino, che avvertono della sua pericolosità, ma la tele, prosegue imperterrita, atterrendo il povero tele-lobotomizzato del tubo catodico. Questa si è che è informazione a tappeto!

Che io ricordi, il vaccino influenzale è una invenzione abbastanza recente, almeno per quel che riguarda la sua divulgazione su vasta scala.

Il vaccino è pericoloso, tutt'altro che benefico! Di questo parere sono molti medici, ma la tele-rottura continua imperterrita ad atterrire i poveri usuari del catodo. I camici bianchi appaiono per potere rassicurare e informare sull'utilità del vaccino, e il servile tiggì continua così a diramare le morti sospette dovute all'H1 N1 ... sempre sottolineando le complicanze del malato, affetto da ben altre più gravi patologie. Ma la tele continua imperterrita a sbafare con la solita minestra stantia della morte di turno dovuta al virus anche questo di turno. Adesso siamo alla fase della mutazione.

Questo è il regime dell'informazione o l'informazione di regime con la sua celestiale anbiguità: "un altra morte a causa dell'influenza... ma non è una morte dovuta all'influenza, poiché il deceduto aveva patologie ben più gravi". Ma "come cavolo sarà morto il moribondo?", si chiederà dubbioso e smarrito l'utente-ab-usato del catodo, incapace di capirci qualcosa, af-fidandosi soltanto nelle mani amiche dell'informazione nostrana e dell'esperto di turno: "è morto d'influenza o per altre complicanze?" Facciamo una via di mezzo oppure... È ovvio che chi sta in condizioni quasi o in extremis, basta un non niente per farlo finire all'altro mondo. Ma la tele-invasione impertertita continua a spacciare i dettami del potere.

Perché questi giornalisti da strapazzo non dicono che i vaccini sono un business e servono soltanto per arricchire le industrie farmaceutiche, come la maggior parte dei farmaci? E già, ma poi come mangiano?

Parlano di libertà di informazione, quando invece bisognerebbe liberarsi dall'informazione, di Stato soprattutto.

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